La Posta di Morena

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Titolo:

ANALISI SEMISERIA SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE A TENERIFE

(PARTE SECONDA)

 

Sottotitolo:

CONOSCO I MIEI POLLI 😁

 

Ancora in tanti mi chiedete consigli e vi ringrazio per la fiducia a priori. 

 

Tuttavia mi rendo conto che in molti vengono qui con un bagaglio pieno di informazioni confuse ed aspettative o esigenze particolari che spesso non trovano facile applicazione.

 

Ecco allora la delusione o il panico di non sapere come fare mentre altri ci sono riusciti ma voi non sapreste da dove cominciare, quindi spesso o rinunciate a priori, o finite pure truffati.

 

Se non avete un briciolo di conoscenza di questo territorio, delle tante differenze lampanti o nascoste tra una zona ed un’altra, dei vari microclimi, le leggi, gli usi, costumi e malcostumi, come pensate di potervi muovere da soli, schivando i vari "proiettili" ed arginando i danni?

 

Provo allora a spiegarvi i miei punti di vista, le mie esperienze e sensazioni personali, poiché come avrete intuito 😊 mi piace molto scrivere, quindi lo faccio volentieri e spero che per qualcuno siano utili.

 

Vi ricordo però che nessuno, io compresa, ha la verità in tasca e che non esistono raccomandazioni o dritte che valgono quanto i vostri preziosi occhi quando venite qui con calma ad osservare e prendere confidenza con la lingua ed il territorio.

 

Ecco quindi per incominciare, i motivi (del tutto personali ripeto), per cui ad esempio, non ritengo Tenerife una realtà costosa.

 

Questo, contro molte voci, errate leggende metropolitane, giudizi affrettati o preconcetti che sento spesso o che leggo in rete.

 

Partiamo dai prezzi delle case che è “moda” lamentarsi siano alti.

 

E’ vero che rispetto al passato molte cose sono aumentate ma è anche fisiologico per una serie di situazioni, servizi, migliorie e varie che ora vi elencherò di seguito.

 

Con la pandemia ed un blocco drastico dei consumi, oltre che calo del turismo, chi faceva il mio stesso lavoro, ha dovuto scegliere se tenere la casa chiusa o trovare vie alternative e cioè affittarla per più mesi.

 

Molti “colleghi” quindi hanno scelto la seconda opzione.

 

Immaginate questo piccolo ma consistente affluente di casette che di colpo si sono immesse nel fiume principale, mischiandone inevitabilmente le acque.

 

Anche solo 50 case in tutta l’isola che sono apparse a “larga temporada” (ma sono state molte di più) hanno dato una bella scossa al mercato, specie per chi aveva invece il suo annuncio lì a macerare da mesi e non voleva abbassare il prezzo.

 

Tanta concorrenza di gente più o meno preoccupata o in difficoltà che ha accettato di guadagnare meno ma avere una costante entrata, anche solo per coprire magari la rata del mutuo o pagarcisi le spese fisse ha fatto da apripista.

 

Quando si ha più scelta, c’è anche margine di trattativa da parte del proprietario ed il cliente invece che ha avuto la fortuna di fare un lavoro non intaccato dalla crisi, o chi già operava da remoto, oppure chi è arrivato tranquillo con una buona pensione, ha scelto la casa migliore potendosi permettere anche trattative spietate 😊 con il rischio pure di perderla. 

 

Tanto se andava male con una, avrebbe riprovato con un’altra, la scelta non mancava.

 

Non dico che i proprietari siano stati tutti dei buoni samaritani, ma sicuramente visto il momento delicato molti hanno dovuto ridimensionare le proprie pretese.

 

Ho visto poi famiglie ovviamente in crisi per la perdita di lavoro che si sono unite tra loro, sotto lo stesso tetto per eliminare qualche doppia spesa ed aiutarsi.

Portandosi i genitori anziani in casa propria, ne hanno liberate molte di abitazioni vecchie e poco attraenti ma sicuramente spaziose e bene servite.

 

Nessuna voglia di dargli neanche una rinfrescata di vernice, figuriamoci cambiare il mobilio, ma comunque per una prima e temporanea soluzione abitativa, magari un’altra famiglia che arrivava, ha potuto trovare case grandi e centralissime al prezzo di mono e bilocali!

 

Ancora me li ricordo quei due annunci pubblicati la mattina e spariti il primo pomeriggio qui ad Alcalà perché subito andati via…! 😉

 

Poi ci sono le classiche case piccoline e moderne in condomini non particolarmente attraenti ed in zone non turistiche o di mare, ma che avevano sempre un loro mercato grazie ad i tanti lavoratori e residenti che ci vivevano.

 

Anche in questo caso molte se ne sono liberate, da parte di tutti quei giovani che erano qui da non abbastanza tempo o non in regola per aver diritto a sussidi ed aiuti vari e quindi invece che aspettare di essere richiamati se ne sono andati. 

(apro una piccola e cinica parentesi).

Questa situazione così grave, ha fatto però molta “pulizia” perché il nullafacente che spacciava, il ladruncolo che borseggiava i turisti, è rimasto anche lui senza lavoro e molti (non tutti purtroppo) hanno finalmente lasciato l’Isola.

Mi chiedo come avranno impegnato il loro tempo in assenza di materia prima, con strade semi deserte, locali chiusi ed in giro solo i loro acerrimi nemici: la polizia!!! 😄 😄 😄

(chiudo parentesi cinica).

  

Infine non ci dimentichiamo degli inglesi che dal 31 gennaio 2020, uscendo dall’Unione Europea, non possono passare più di 90 giorni l’anno, fuori della loro nazione.

(Ovvio che i controlli sappiamo non saranno così immediati e capillari, hanno già raggiunto degli accordi e deroghe, ma rimane il fatto che non la vivi più serenamente la tua permanenza qui). 

 

Questo significa che se prima venivano per molti mesi in affitto o nella loro casetta di proprietà, hanno dovuto rimettere in discussione il tutto e sinceramente non ha senso tenere una casa chiusa e pagarci comunque tasse, condominio e consumi per poi godersela poche volte l’anno alle feste comandate.

 

Non tutti sono propensi ad affittarla nel mentre e non so neanche se e come i guadagni percepiti da questo bene all’estero gli verranno ora tassati nella loro nazione.

Quindi altro piccolo affluente che si è immesso silenzioso nel fiume del mercato principale.

 

Ecco che molti scaltri e coraggiosi, che si erano già avvantaggiati e ben preparati prima, hanno saputo subito approfittare della situazione ed addirittura fatto buonissimi affari negli ultimi due anni.

Vi dico solo che una mia cara amica ha lasciato la sua casa in affitto a cavallo della pandemia e pagava una certa cifra.

 

E’ tornata un anno dopo (pochi mesi fa a fine 2021) quindi in piena ripresa turistica e lavorativa, alias prezzi in aumento.

Beh, lei invece per una serie di motivi (grande fattore C) 😁 la sua casetta l’ha ritrovata non solo libera ma ad un prezzo inferiore.

 

Questo perché tra l’essere stata chiusa ed infruttuosa, tra l’essere finita in mani sbagliate con magari qualche piccolo danno, i proprietari contentissimi di lei, hanno subito accettato, anzi proposto loro un prezzo più basso pur di dormire sonni tranquilli la notte che il loro bene sarebbe ritornato in buone mani.

 

Questi non sono miracoli ma rientrano in quel percorso di farsi conoscere, di incominciare ad avere contatti, simpatie, referenze ed un buon nome che anche in Inghilterra è fondamentale per cambiare lavoro o prendere una casa.

 

Lei conoscendo ormai bene la zona e la casa, incluse le varie pecche era prontissima a chiedere uno sconto perché forte di motivazioni valide e della sua persona e buon nome.

Loro invece l’hanno anticipata.

Voi appena arrivati qui è ovvio che non avrete mai subito gli stessi strumenti ed argomenti. Ecco perché vi ripeterò fino alla nausea che ci vuole tempo e metodo.

 

Parlando con alcuni agenti immobiliari lo scorso anno, mi è stato riferito che da inizio pandemia in poi, hanno lavorato addirittura di più anche nelle vendite.

 

Può sembrare una cavolata detta per fare i gradassi, ma poi mi hanno spiegato.

Chi già ci stava pensando da un po’, di fare un investimento, ha solo preso la palla al balzo per accelerare i tempi e passare finalmente gli inverni al caldo scappando anche da varie assurde restrizioni.

Chi era qui in affitto e monitorava alcune zone, si è ritrovato davanti gente disposta a scendere finalmente di prezzo, magari anche di molto, perché appunto con bisogno impellente di vendere e, poverini, che sia stato per paura, o per debiti hanno però fatto la felicità di altri.

 

Ovvio quindi che tanti piccoli “falchi” che osservavano le prede già da molto tempo, si sono lanciati in picchiata come ce n’è stata l’occasione.

 

Senza dimenticarci che se in Italia l’acquisto e ristrutturazione di un immobile richiede infiniti balzelli e tasse anche esose, qui i costi in generale ad esempio del notaio per un rogito, sono molto più accessibili, così come molte altre voci. 

Poi sgranerete il rosario per i tempi e modi in cui molti lavorano, ma tanto che fretta avete? Godetevi la spiaggia che tutto si può fare mañana!!! 😂🤣

 

Analizziamo però i prezzi provando per un attimo a dimenticarci della pandemia e dell’attuale situazione globale sia politica che economica.

 

Torniamo a qualche anno fa, quando alcuni monolocali in affitto sono arrivati a costare 600 euro ed oltre.

Io sono approdata qui nel 2016 e comunque trovai tutto molto economico, persino il residence costosino, dove siamo stati per un anno.

 

Quindi dovete anche tenere conto che se per noi italiani in Italia alcuni prezzi possono essere un’esagerazione per gli stranieri o per chi vive in un'altra carissima realtà, abituato a pagare 600 euro per una stanza in condivisione o più di 1000 euro per un bilocale minuscolo, non si spaventerà certo davanti a questa realtà ma anzi ne sarà entusiasta.

 

Penserà che Tenerife è un paradiso perché alla stessa cifra del suo tugurio, qui può prendere una casa tutta sua con una bella terrazza, che spende poco di bollette, si gode la piscina praticamente tutto l’anno e si stordisce di birra ad un euro.

 

Quindi anch’io abituata a quei prezzi e ben altre metrature, mi sono subito entusiasmata.

In realtà anche per aver ritrovato il bidet! 

 

Ma andiamo ancora più indietro negli anni, al 2009.

 

La mia casina bolognese che in poco più di 60mq avevano concentrato salone angolo cottura, camera, studiolo e due bagni, non era molto diversa dalle metrature di qui. (Altra lamentela che spesso, sento fare e cioè che le case sono piccole).

 

Per carità mi trovavo bene all’epoca, ma non potevo mai godere della bella terrazza per la nebbia, il gelo, la neve, le cimici, le zanzare ed il caldo torrido in estate.

 

Qui, salvo i giorni di pioggia o calima (ultimamente accade sempre più spesso, ma comunque pochi in un anno) mi godo moltissimo la mia terrazza e posso lasciare la finestra aperta anche di notte.

 

Quelle 650 euro mensili che pagavo allora e ripeto siamo al 2009, le reputavo giuste per la zona residenziale ma ad un passo dal centro storico, casa ristrutturata, buoni infissi, discreti i materiali interni, buon vicinato di gente tranquilla e rispettosa, garage ma comunque parcheggio auto facile da trovare e gratuito per la strada, condominio non esoso perché eravamo poche famiglie in tutto, vicinanza ad i servizi principali, decoro urbano, silenzio la notte, non in prossimità di strada trafficata, mai sentito di ladri o scippi sebbene c’erano, ovvio che da qualche parte c’erano.

 

Se mi avessero detto all’epoca che a Tenerife avrei trovato la stessa casa, con quel prezzo bloccato per 12 anni, mantenendo gli stessi vantaggi, servizi e spazi, ma con un clima invidiabile avrei fatto un patto con il diavolo e firmato con il sangue😉.

 

Io a quelle 650 euro ci dovevo comunque aggiungere delle sberle immani di riscaldamento in inverno e condizionatori in estate. L’odioso canone tv e pure il condominio, sebbene economico era a carico nostro.

Qui sono tutte voci che abbiamo ad oggi praticamente dimenticato per tipologia di casa zona e naturalmente per il clima.

Capite cosa intendo? 

 

Oltretutto ho citato Londra e Bologna che oltre ad essermi rimaste nel cuore sono oggettivamente un’eccellenza sotto molti fronti. 

Figuriamoci chi invece si ritrova qui a fare paragoni con altre regioni, dove invece i servizi sono pessimi, il tenore di vita scarso, e così via.

Ancora di più forse mi capirà ed apprezzerà molte cose, a prescindere dai prezzi proposti.

 

Dobbiamo ammettere che come italiani in generale siamo abituati a strade che si rattoppano alla buona, i tombini si puliscono dalle foglie ogni morte di papa, le siepi si potano solo se coprono i cartelli autostradali o ci scappa il morto. Insomma manutenzione questa sconosciuta.

 

Qui, a parità di “magna magna” e con l’aggravante della diffusa poca professionalità, avete visto però che differenza un po’ ovunque come decoro urbano?

 

Anche tutto questo in qualche modo e da qualche parte lo dobbiamo pur pagare e lo facciamo molto volentieri.

Ecco perché un prezzo preso da solo non serve a nulla ma bisognerebbe contestualizzare ogni cosa in base al momento, al luogo ed ai benefici diretti o indiretti che ognuno di noi ne potrebbe ricavare.

 

Ovviamente non prendete i miei scritti come un qualcosa atto a convincervi ci mancherebbe altro!

 

Mi preme solo spiegare alcuni meccanismi e farvi riflettere sul perché non trovo giuste o comunque non del tutto corrette molte affermazioni. 

Se per caso però, voi foste tra coloro i quali sperano in un nostro tonfo, crollo o perdita di interesse da parte del turismo in generale, vi devo dare una brutta notizia: Tenerife continuerà a crescere, è inevitabile.

 

Questo lo si evince dal territorio che si modifica senza sosta e quindi dai continui investimenti.

 

Tizio può essere stato un folle scriteriato che ha fatto male i propri conti.

Caio, diciamo era il classico ricco annoiato che non sapeva come buttare i propri soldi.

Mettiamoci anche Sempronio che riciclando denaro sporco sotto forma dei classici appalti, qui ha costruito cose a caso, tanto il fine era un altro.

 

Ma tutti gli altri e tanti investitori che continuano a credere in questo territorio? che presentano progetti e ci mettono dentro bei soldini, 

Saranno mica tutti pazzi, no? 🤷‍♀️

 

Io per prima vorrei meno cemento è più parchi, zone ludiche, laghetti artificiali, piste di pattinaggio campi di verdura, eccetera, ma è anche vero che se la gente qui continua ad arrivare è ovvio che alcuni beni o servizi non bastano più.

 

Vi faccio alcuni esempi al riguardo:

-Un nuovo Leroy Merlin al sud, poiché i due storici del nord (Santa Cruz e la Orotava), evidentemente non riuscivano più ad accontentare tutti.

-Un Lidl del sud, che non riuscendo più a contenere la mole di clienti, decide di aprire un altro punto vendita poco distante.

- La catena di bricolage Chafiras, che visto il crescente numero e tipologia di clienti (oltre alla concorrenza da cui difendersi), ha preso un altro capannone poco distante dal primo, per farne un’esposizione di solo ceramiche e sanitari qui al sud.

 

Pensate che questi investimenti, siano stati fatti per accontentare il canario che borbottava quando doveva fare troppa fila alle casse o non trovava subito parcheggio? 

 

Qui, a differenza di altre nazioni con molta più storia sotto terra o già fittamente popolate, noi possiamo tranquillamente sacrificare terreni (aridi ed inutilizzati) per creare una nuova arteria, allargare la carreggiata di un’autostrada, terminare l’anello insulare che permetterà di fare il periplo dell’isola in molto meno tempo, con enorme giovamento per i turisti ma anche per noi residenti.

 

Tra l’altro a differenza dei lavori di ristrutturazione privati, spesso fatti approssimativamente; le infrastrutture civili sono realizzate molto bene.

Questo significa che la nostra isola si modifica di continuo e con esso crescono e migliorano i servizi.

Se la gente lavora l’economia bene o male continua a girare. 

 

Ecco perché a volte quando sento certe esternazioni non supportate da una conoscenza almeno sommaria del nostro territorio mi viene poi la voglia di scrivere filippiche come queste 😉 

 

Quando verrete, andate con calma a visitare con occhio critico le principali zone, osservando lo stato dei palazzi e delle strade, il decoro urbano, i servizi, i negozi, i trasporti, il clima, il tipo di gente che vi abita o vi orbita, la facilità nei parcheggi, la qualità e varietà dei negozi, l’ambiente in generale.

 

Fate la spesa per comparare i prezzi, andate dal parrucchiere, l’estetista, usate i mezzi pubblici, inviate una cartolina alla posta, andate a vedere che prezzi hanno i lettini sulle spiagge e molte altre infinite cose.

 

Le valutazioni costi-benefici vanno fatte bene e complete. Solo così potrete farvi una vostra idea e sentenziare se per voi vale la pena o meno di fare questo passo.

 

Anche vivere qui qualche mese in affitto prima di un qualunque investimento è una cosa utilissima. Un po’ come andare a convivere prima di sposarsi.

Se per risparmiare pochissime centinaia di euro al mese finite in una zona nell’entroterra dove avrete sempre nuvole ed umidità tanto da dovervi comprare uno scaldino elettrico. 

 

Se non avete negozi o servizi che per ogni cosa spenderete di bus.

Se persino internet non vi prende bene perché in quel paesotto la fibra non è arrivata e quindi pagherete di più utilizzando dispositivi a consumo o dovendo aumentare i vostri giga del telefonino; siamo proprio sicuri che a conti fatti abbiate risparmiato e fatto un buon affare?

 

Una settimana al nord ed una a sud dell’isola ed in due diverse stagioni ognuna,  in una casa vacanze, vi permetterà già di approfondire moltissime cose, sono certa che scoprirete limiti e pregi sia territoriali che climatici o comportamentali della gente.

 

Una volta che avrete le idee chiare, sarete anche forti nell’argomentare molte cose, per non farvi mai fregare con rincari su di un bene o un servizio, ma probabile apprezzerete anche o di più, tante cose e gli darete il giusto valore.

 

Ma quali e quanti sono i costi da sostenere per una casa in affitto o da comprare?

 

Ve ne parlerò la prossima volta se avrete la pazienza ed il piacere di leggermi ancora!

 

Mory